In un’ estate molto calda ho potuto scoprire altri posti meravigliosi della nostra Italia. Un viaggio che mi ha fatto osservare angoli e nicchie storiche e paesaggistiche davvero belle. Percorrere in macchina tanti luoghi e fare tanti chilometri mi ha fatto apprezzare, ancora una volta, la nostra cara terra del Sud. Partire per raggiungere Capo Palinuro mi ha fatto conoscere paesi, borghi e le strade che un tempo erano le vecchie strade; le mulattiere che poi si sono rese sempre meglio percorribili e diventate le famose strade statali. E chilometro dopo chilometro osservare questo trinomio tutto calabro-lucano-campano: dai monti e dalle colline scendere giù per valle e finire sulle meravigliose coste. Il mare che incontra la terra e i suoi promontori. Tanti colori naturali che ad ogni tratto dipingono cartoline e quadri mestamente pieni di bellezza. E la volta del grande cordone di tornanti della costa cilentana; da Praia a mare risalire su per incrociare il Cristo di Maratea e passare dal piccolo cozzo di Castrocucco per giungere nel golfo di Sapri. Sapri una cittadina che è avvolta da due grandi braccia che sono le montagne laterali che la avvolgono. La sua Torre, un tempo l’Osservatorio, sta lì a testimoniare la sua grande storia. Proseguire per Policastro e risalire lungo la montagna che porta a San Giovanni a Piro per poi arrivare a Scario, piccolo centro turistico avvolto da un mare cristallino. Scoprire poi Capo Palinuro con una rigogliosa natura che l’avvolge e con il mare trasparente e sabbia bianca della spiaggia del Porto. Il viaggio continua per altri porti per andare a scoprire un’altra regione la Puglia: la grande distesa di terra salentina. Il Salento ha una caratteristica di assenza di promontori. Mi ritrovo nel grande tavoliere delle Puglie. Anche lì percorrere strade molto larghe e distese di piantagioni di ulivi di vigneti. Direzione Lecce la città barocca per eccellenza. E’ senza alcun dubbio una delle città del Sud più belle che abbia visto. Una storia che ti avvolge in ogni angolo del centro storico che testimonia con le numerose chiese, monumenti, palazzi e cattedrali l’importanza di una cultura di dominazione spagnola con la caratteristica pietra bianca tipica della zona. Contaminazioni romane con un anfiteatro che rievoca il tempo passato e con in alto il famoso Sedile dei nobili nella piazza principale di Sant’Oronzo. Il capolavoro della natura più selvaggia e incontaminata si ripercorre da Porto Cesareo, un posto turistico immerso in una laguna abbracciata dal mare con lembi di terra che si scorgono dalle spiagge e con un verde fiorente a disegnare quadri di arte naturale. Si continua con le bellissime baie tra cui quella di Punta Prosciutto per arrivare un po’ dentro e incontrare paesi come Pulsano e Telsano che sono avvolti da case basse senza tetti e rigorosamente bianche con balconate di qua e di là pieni di fiori. Incontrare poi per le strade provinciali la pianta dei fichi d’india che colora con i suoi frutti i lati delle strade e alternarsi con la pianta del fico. Il tutto nelle immense distese di terra con la veduta da lontano e riconoscibile delle fantastiche masserie.
Insomma dal Cilento al Salento è stato come incontrare popoli, storie, culture, cibo e terre che nella loro unicità e bellezza sono patrimonio della nostra terra italiana. Abbiamo il dovere della tutela e della salvaguardia di cotanta ricchezza. Rimandiamo ogni giorno come possiamo il messaggio dell’importanza delle radici e della costruzione di vita nel rispetto della tradizione culturale e storica dei popoli che la abitano. La madre terra è fatta anche di noi. Rispettiamola e amiamola affinché ci ritorni il bello e tutta la forza del buono che la terra ha dentro di sé.