La settimana della sociologia è diventato un appuntamento bello, interessante e pieno di condivisione. Quest’anno mi sono recata in Università a Rende, all’UNICAL, per partecipare al laboratorio di sociologia teatrale. Un incontro aperto al pubblico organizzato dal Dipartimento di Scienze politiche e sociali con il professore e sociologo Giap Parini e dal Centro studi di sociologia teatrale Emergenti visioni con Giovan Battista Picerno e Alma Pisciotta. Un’ incontro molto interessante e caratterizzato dal tema Teatro Società e da una visione più ampia della comunicazione verbale e della coralità delle emozioni nelle azioni sociali. Nella realtà delle cose ci viene naturale pensare a come tutto accade in virtù delle scelte personali di ogni uomo. Ciò però che fa la differenza è perché quelle azioni accadono e in quale contesto avvengono. Una sorta di analisi che ha da sempre reso la sociologia una scienza importante e necessaria alla vita quotidiana, culturale, sociale, politica ed economica dei popoli. Un popolo che mette radici in un determinato territorio e innesca tutti i processi per rendere quel territorio una forma di vita e di cittadinanza attiva e che si perpetua nelle regole, è quel popolo che dà una testimonianza reale di appartenenza. Tutto è reso possibile dalle relazioni che i singoli individui promuovono vivendo la terra, l’ambiente e la società. Quando poi la sociologia è parte di quel sistema mondo e della vita dell’uomo tutto sembra prendere posto e tracciare uno stile di vita, un modo di essere, un modello sociale, un processo economico e un paradigma culturale e politico. Il Teatro sociale è un modello che si percepisce come un ‘medium’ tra la vita e l’uomo. Quando viene attuato si identifica in esercizi di meccanicizzazione. I sociologi nella ricerca sociale si rifanno a studiosi come Weber che affermava il concetto di avere delle capacità di comprensione : la capacità di mettersi nei panni degli altri. La sociologia teatrale è politica, è sociale (individui e società), è culturale (linguaggio artistico e parola organizzata), è educativa (educativo e di comunità). La mia impressione al riguardo è stata quella di una socialità condivisa, corale e collettiva. Un percorso che procede a vari step con l’agire sociale che è sempre al primo posto e che nella moltitudine delle forme scatenanti in oggetti e soggetti multiculturali, politici, sociali ed economici si realizza e si manifesta. Un’ azione di dare e avere di un sapere sociologico : quello di Emile Durkheim che affermava che il sapere sociologico è il mezzo per migliorare la collettività. Nella generale analisi della comunicazione la sociologia teatrale prende forma sostanziale per gli uomini e le donne del nostro tempo. Un riverbero di emozioni e di stati vitali che ogni giorno creano relazioni umane. Scoprire questa forma sociologica è come arricchire un paniere e trarne un completamento nella sua più sana azione di condivisione. Il mondo oggi corre ad una velocità fuori giri e la sociologia teatrale è quel freno necessario a rimettere in pari la velocità e dare la possibilità alle persone di recuperare ed usufruire dei diritti umani che sono necessari alla vita.