Pensando alla società del ventesimo secolo ho cercato di comprendere come si ‘muove’ questo nuovo secolo Sono sicuramente colpita da una trasformazione di alcune dinamiche sociali.
Una vecchia società basata su lotte di cittadini che hanno rivendicato terre libere e democratiche dove la libertà la solidarietà la forza e l’amor di patria avevano un gusto e un sapore ricco, ha lasciato posto ad una nuova società.
Gli anni delle tante conquiste e delle crescite vertiginose sono sfociate nel progresso tecnologico, scientifico e sociale facendo emergere tante nuove necessità per soddisfare a tutti i livelli gli uomini e le donne ‘affamati di nuova civiltà’.
Si sono formati e si stanno formando nuovi cittadini e un nuovo popolo: il cittadino del mondo. Scenario molto generale di un concetto dibattuto su tutti i fronti.
Sicuramente non si può nascondere un lato positivo di questa nuova realtà che ha accorciato le distanze, ha dato nuove idee di recupero del territorio, ha aggiornato i nostri ambienti di lavoro, sta cercando di sviluppare una nuova interazione umana, sta ampliando la ricerca in tutti i campi, ha avuto eccellenti risultati nella ricerca spaziale e tanto altro ancora, ma come ogni faccia della medaglia si nota anche l ‘altra faccia.
L’altra faccia sembra essere andata in una direzione senza ritorno che si identifica come una forma di omologazione sociale.
Non tutti siamo coscienti di ciò e certamente siamo preda di questo fenomeno.
Queste nuove necessità ci rendono un po’ tutti ‘schiavi’ , allora bisogna sapere quando fermarsi e cercare nelle proprie vite di dare un contributo fattivo per una crescita morale dell’intera società.