Nella società attuale dal mese di gennaio 2020 è iniziata un’epidemia da coronavirus codificata dall’OMS in COVID-19 che in pochissimo tempo è diventata pandemia. Abbiamo scoperto che la nostra vita non poteva svolgersi più come prima. La società dunque è cambiata. Ogni assetto e ogni ambito del nostro agire quotidiano è mutato. Con sé è stato travolto tutto il sistema economico, sociale e culturale mondiale. Tutti gli stati del mondo, infatti, ed anche l’Italia, hanno dovuto costruire e ricostruire il proprio Stato sociale e cioè l’intero welfare state*. Tutti i giorni oramai dal quel 23 gennaio facciamo i conti con questo nuovo mondo. E come in tutte le società l’assetto più importante diventa la famiglia. E’ iniziata una nuova tendenza e forma vitale che si sta sviluppando in quel senso di comunità che è il perno centrale che può farci uscire presto dalla pandemia.
Il sociologo tedesco e padre fondatore della sociologia moderna Max Weber afferma che: “Con la nascita dell’impresa capitalistica la famiglia diventa un’organizzazione sociale non paragonabile più ad una grande comunità domestica ma assimilabile ad un regime domestico guidato socialmente, il cui fine è il soddisfacimento dei bisogni individuali e non la valorizzazione del capitale ma il suo utilizzo”.
Analizzando questo concetto e proiettandolo nella società attuale si può scorgere che la società moderna, in senso burocratico e strutturale, diventa il luogo in cui specializzazione razionale e istruzione professionale rispondono a una continua richiesta di competenze tecniche da fornire al contesto sociale. Sembra delinearsi, secondo la sua teorizzazione, una società, quella contemporanea ancor di più, costituita da più comunità, in cui coesistono il sistema sociale e le forme associative. Il rapporto tra individuo e società si colloca tra la dimensione macro di tipo societario (le istituzioni) e la dimensione micro comunitaria (i rapporti interpersonali).
Nella società attuale si evincono tre dimensioni: La dimensione delle norme che regolano la famiglia. La dimensione delle forme. La dimensione delle culture
In un contesto così definito, dove i processi di individualizzazione e di globalizzazione che portano con sé già enormi complessità e problematicità, si delinea anche questa nuova società post-covid. La funzione di mediazione sociale che la famiglia svolge oggi diventa più che mai fondamentale.
Il ricorso alle possibilità di accesso sociali diventa sempre più necessario. Bisogna stare attenti a tutto quello che si sta trasformando e che determina purtroppo, nel caso di specie, la presenza di patologie e di disagi continui e che stanno diventando perenni per non dire cronici, dunque diventa necessario se non obbligatorio, in questo preciso momento cruciale pandemico, ricorrere alla funzione di mediazione della famiglia, alla funzione di care e al tipo di accesso di tutte politiche sociali: queste, infatti, risultano fortemente influenzate e prendere in mano un progetto e un programma serio e strutturato è di vitale importante.
Dunque, le risorse sono importantissime, i beni stimolo, i beni relazionali e i beni confort e quindi quelle come le relazioni familiari e l’attivazione di reti di solidarietà.
Dobbiamo registrare che, oggi, lo stato sociale con il suo welfare si trova in difficoltà e spesso l’intervento della cura è delegato alla famiglia. Le anomalie dirigenziali e le storture degli apparati statali hanno costretto la famiglia a farsi carico di situazioni non gestibili senza l’intervento collettivo. Bisogna individuare la via che non deresponsabilizzi le istituzioni in materia di cura (il ‘care’ riguarda i diritti di uguaglianza) e di intervento sociale e culturale. Azioni quali sburocratizzare il pubblico e renderlo adeguato alla concretezza dei bisogni facendo un vero e proprio Intervento collettivo differenziato. Il nodo centrale è una POLITICA DI CONCILIAZIONE.
Politiche e servizi per dialogare in modo efficace ed efficiente con gli attori sociali e tenere conto di culture, codici e linguaggi diversi. Tutto con un approccio sociale e culturale che diventi un patrimonio comune per superare logiche di inclusione e/o di esclusione. La pandemia è un evento che ci ha colti di sorpresa, ma bisogna ricordare che è un evento ciclico e storico. Dunque siamo entrati nella storia ma dobbiamo avere la capacità di scriverla con una vittoria reale e un giorno potremo dire di avere costruito il nuovo umanesimo.
Teresa Sicoli – sociologa SOIS febbraio 2021
*Complesso di politiche pubbliche messe in atto da uno Stato che interviene, in un’economia di mercato, per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato e regolamentato la distribuzione dei redditi generata dalle forze del mercato stesso- (fonte wikipedia).